Al via la campagna
"O bevi o guidi"
Voluta da
Assobirra e Unasca si propone di sensibilizzare, con varie iniziative, i
giovani guidatori sui pericoli delle bevande alcoliche
Mentre infuria la
polemica sulle nuove norme relative alla sicurezza stradale, prende il via
una importante campagna contro l'abuso di sostanze alcoliche per chi guida.
Da aprile a ottobre sarà attivata l'iniziativa "O bevi o guidi", che ha
l'obiettivo di informare e sensibilizzare i futuri guidatori al consumo
responsabile di alcol. La campagna, con il patrocinio del programma
governativo "Guadagnare Salute", è voluta dall'Associazione degli
industriali della birra e del malto e dall'Unione Nazionale Autoscuole e
Studi Consulenza Automobilistica per inviare un messaggio preciso: niente
alcol per chi si deve mettere alla guida, e poco importa che in Italia il
limite legale di alcolemia, oltre il quale è vietato mettersi alla guida di
un veicolo, sia di 0,5 grammi di alcol per litro.
L'iniziativa inoltre introdurrà in alcune città pilota un modulo formativo
nei corsi per il conseguimento della patente per illustrare i rischi del
consumo di alcol e di sostanze psicotrope per chi si mette alla guida, con
il coinvolgimento di 3.000 autoscuole su tutto il territorio nazionale.
Inoltre saranno consegnati opuscoli informativi e locandine, insieme a
10.000 alcol test distribuiti gratuitamente ai neo patentati.
La campagna, anche
se per alcuni può sembrare eccessiva (ma in linea con le nuove proposte di
legge che vietano completamente l'assunzione di bevande alcoliche per chi
deve guidare), sarà uno strumento utile per cercare di arginare un fenomeno
tanto grave quanto difficile da debellare.
Per dare una visione della gravità del problema basta osservare l'ultimo
Rapporto ACI-Istat sugli incidenti stradali: nell'ultimo anno sono infatti
aumentati del 35% gli incidenti stradali che hanno come unica causa l'abuso
di alcol e l'assunzione di droghe, mentre il numero dei decessi dei giovani
conducenti tra i 14 e i 20 anni fa segnare un preoccupante +13,5%, in
controtendenza rispetto al trend complessivo delle vittime sulle strade
(-9,5%).
A sottolineare l'importanza di misure preventive sono le associazioni
promotrici dell'iniziativa: "Rimanere al di sotto del limite di legge non
vuol dire essere esenti da rischi e gli studi scientifici in materia
dimostrano che, anche assumendo un quantitativo di alcol inferiore al limite
legale di 0,5 g/l, il rischio di incidente aumenta comunque del 40% rispetto
a quando si guida da sobri, ha dichiarato Piero Perron, presidente di
AssoBirra. Guidare è un'attività complessa che richiede chiara capacità di
giudizio, buona coordinazione dei movimenti, riflessi rapidi e vista
efficiente. Non è possibile stabilire esattamente con quanti bicchieri di
vino, birra o superalcolici si raggiunga il limite di 0,5 g/l, perché molte
sono le variabili, anche individuali: il sesso, il peso, l'altezza, l'età,
lo stato di salute, le condizioni di fatica e di riposo, l'uso di alcuni
tipi di farmaci... Dunque, così come per altre categorie 'a rischio', come
donne in gravidanza e minorenni, anche nei confronti di chi si mette alla
guida AssoBirra sostiene che l'unico modo efficace di eliminare il rischio
per la propria incolumità e quella degli altri è non bere affatto. E se si
ha bevuto, meglio puntare sul guidatore designato, che potrà riservarsi il
piacere di una degustazione ad altri momenti".
Parere condiviso dall'Unasca, come aggiunto dal segretario nazionale Mario
Forneris: "Unasca da sempre svolge un ruolo attivo in materia di educazione
e di sicurezza stradale. La campagna 'O bevi o guidì è un contributo
importante per coprire, o perlomeno tentare di circoscrivere, il gap di
conoscenza che contribuisce a trasformare il problema degli incidenti
stradali in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droghe in una vera e
propria emergenza nazionale".
Per approfondire gli argomenti della campagna "O bevi o guidi" è disponibile
il sito
www.beviresponsabile.it
Fonte
La Repubblica
Aprile
2009