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Assobirra: Vino non c'entra, meno boccali per colpa della crisi

Il consumo di birra subisce una battuta d’arresto dopo anni in cui ha fatto registrare una crescita costante. La ragione sarebbe però da ricercarsi nella contrazione generalizzata dei consumi e non tanto nel fatto che gli italiani siano tornati a preferire il vino alle bionde. “Nel 2008 – spiega al VELINO il direttore di Assobirra, Filippo Terzaghi – è calato il consumo di tutto, inclusi cibi e bevande, specialmente se legati al ‘fuori casa’, ovvero quei prodotti consumati in ristoranti, bar e pizzerie. L’unica eccezione sono stati i prodotti legati al tempo libero”. Analizzando la tendenza degli ultimi 3-4 mesi del 2008 e i primi mesi di quest’anno, Terzaghi parla di una contrazione di consumo di birra che si aggira “sui due punti percentuali”. “È la prima volta – continua il direttore dell'associazione di rappresentanza degli industriali della birra aderente a Confindustria - che si registra un piccolo arresto. Dopo anni molto positivi il trend era sempre di crescita anche se con aumenti più contenuti, del 2-3 per cento. Fare previsioni per il 2009 è ancora prematuro. Una cosa però è sicura: siamo tristemente in buona compagnia”.


Ancora da capire, inoltre, quello che sarà l’impatto delle restrizioni sul consumo di alcolici e le misure adottate da città come Roma (niente asporto o vendita al dettaglio di alcol dopo le 21; niente alcol in assoluto dalle due di notte) in alcune zone. “Non siamo ancora in grado di quantificare, ma è certo che se ci saranno incidenze saranno negative”. Legato alla crisi economica è sicuramente invece per Terzaghi il crollo del consumo di pinte di birra nel Regno Unito, come emerso da dati della Pub Association e British Beer diffusi da Coldiretti che hanno evidenziato un calo di 1.8 milioni di pinte al giorno. “La crisi del consumo di birra in Gran Bretagna è legata all’impatto della crisi economica e al fatto che si spende di meno. Basta pensare ai pub. Prima erano il cuore della vita sociale degli inglesi, ora – nota Terzaghi - chiudono uno dopo l’altro”.

Fonte http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=762012

Febbraio 2009

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