Piazze semivuote e raggiri dei divieti. Ecco la prima
notte astemia di Roma. È partita sabato sera alle 21 la
battaglia di Alemanno allo sballo nella Capitale. Tre
ordinanze, una del prefetto e due del sindaco che
vietano la vendita di alcol da asporto dopo le 21 e la
somministrazione dopo le 2 di notte nel centro storico e
nelle zone calde della movida.
Altro che Dolce Vita, Roma città delle regole. Almeno
per chi le rispetta.
Perché se è vero che le piazze principali hanno un
dispiegamento di forze da domenica allo stadio, molto
spesso, basta girare l'angolo per poter comprare una
birra e riprendere la passeggiata. Se a Campo de' Fiori,
luogo per eccellenza della movida capitolina, i
commercianti sono pronti ad imprigionare i clienti ai
tavoli e a offrire promozioni per chi consuma dentro al
locale, a Trastevere, altra zona calda dello sballo,
sembra che le ordinanze del sindaco e del prefetto non
siano nemmeno state recapitate. La birra dopo il Tg,
come è stata soprannominata in questi giorni, qui si
beve eccome.
La beve la cronista che all'1.50 ordina una bionda media
in un bar di vicolo del Cinque, proprio nel cuore di
Trastevere. Paga e dopo un momento è in strada, drink
alla mano, pronta ad una passeggiata per i vicoli,
abitudine diffusa ma, da sabato, fuorilegge. Ma non
siamo soli: sono tanti i giovani che confusi nelle
piccole strade di Trastevere sorseggiano drink. Alcuni
ammettano di averli portati da casa, altri, forse
ignari, dicono indirizzo e prezzo del locale in cui
l'hanno acquistato.
"Non sapevo nulla della nuova regola - ripete un po'
intimorito Luca P. mentre, all'1.40, esce con una birra
da un locale su piazza Trilussa, anima del quartiere
presidiata da tre pattuglie della polizia di stato e
altrettante della municipale - Ma che possono fare la
multa anche a me? Io sono solo entrato in un pub, ho
chiesto una birra ma non mi hanno detto niente
dell'ordinanza". Pochi metri più in là, ore 1.46, via
della Renella, sempre Trastevere, un ragazzo prende una
Corona dal frigo di una creperia ed esce.
Diversa la situazione a Campo dè Fiori dove qualche
giovane che beve sulla piazza c'è, ma si tratta di vere
e proprie eccezioni. Puntualmente perseguite dalle forze
dell'ordine in alcuni momenti addirittura più numerose
dei giovani sulla piazza. Anche perché la prima generale
del proibizionismo sembra avere il vento in poppa: il
clima freddo e qualche goccia di pioggia hanno aiutato
l'amministrazione a chiudere la gente nei locali.
"Questa misura è inutile, non ha alcun senso - spiega
Giuliano Donati mentre sorseggia un amaro inchiodato
alla sedia - chi può permetterselo si siederà ai tavoli,
chi non può, si porterà l'alcol da casa".
Locali sotto sorveglianza: quasi 200 quelli controllati
da vigili urbani, polizia e carabinieri. Dieci le
violazioni delle ordinanze accertate. Controlli che, nel
cuore di Roma, sono continuati fino alle 2, ora in cui
c'è l'obbligo di abbassare la saracinesca. Rispettato,
almeno quello. E così alle 2.15 le forze dell'ordine
staccano il servizio. Non i giovani. Per loro la notte è
ancora lunga.