Una birra per
scongiurare la crisi
Produzioni di nicchia - Quello della birra
sembra essere un mercato che riesce a far fronte alla crisi, perché è una
bevanda sempre molto richiesta. Lo confermano i tre pricipali produttori
artigianali della Bergamasca, che ci hanno raccontato la loro testimonianza.
"Cin cin" o
"prosit" che dir si voglia, i bergamaschi da qualche anno a questa parte
possono brindare alzando i boccali di birra nostrana: sono almeno tre
infatti i birrifici che producono birra artigianale sul nostro territorio,
tre casi di aziende che fanno fronte alla generale crisi economica innovando
un prodotto che da sempre conquista i palati più disparati.
Dall’album “Laiv” di Davide Van De Sfroos all’etichetta della birra: è il
tragitto del nome “Sguaraunda”, che da qualche anno campeggia sulle
etichette delle bottiglie di birra che escono dal birrificio al numero 3 di
via delle Industrie di Pagazzano.
Sguaraunda
snc di Simeone Massimo e Furiosi Roberto,
appunto, che dal 2003 produce birra artigianale, all’inizio destinata ai
clienti del locale omonimo, poi messa in commercio per altri bar e
ristoranti, ma anche per chi vuole assaggiare una birra “made in Bergamo”.
Birra non pastorizzata a bassa fermentazione, prodotta da due amici che
hanno abbandonato i rispettivi lavori (Simeone, originario di Roma, era un
autotrasportatore e Furiosi era dipendente di un’azienda) per dedicarsi in
modo professionale alla passione che li accomuna dal 2005, dopo che per anni
preparavano la bevanda in casa per una cerchia ristretta di persone. Che
tipo di birra si può trovare da Sguaraunda? La
bionda
ottenuta da malti e luppoli tedeschi (il profumo intenso si deve proprio
all’aggiunta di luppolo durante la bollitura), la
nera
affumicata (“ottima con aringhe, speck e grigliate”, suggeriscono i
titolari), la
rossa dal sapore
fruttato, la Weiss ottenuta da malto di frumento e orzo tedeschi, e la
doppio malto.
Non è tutto rose e fiori, però, perché “le difficoltà stanno nella
distribuzione, dato che diversi locali sono vincolati da contratti con le
grandi case produttrici”, spiega
Simeone.
Il mercato di Sguaraunda non si esaurisce ai confini di Bergamo però, ma
tocca anche le province della Lombardia e il Centro Italia, con una
produzione che l’anno scorso si è attestata su 40mila litri per un fatturato
di circa 100mila euro.
E’ di Ponte San Pietro invece la
Maspy snc di Pirovano Maurizio
e C., ed è sempre la
passione il motivo dell’avvio di questa attività da parte della famiglia
Pirovano. Passione che spinge Miriam, moglie di Maurizio, a conseguire un
diploma di
mastro birraio in Austria
e a “osare” costituendo il birrificio nel luglio del 2006, servendo un
mercato di nicchia che Maspy sta conquistando lentamente. Se l’azienda
infatti ha chiuso il 2007 con una produzione media di 4mila litri al mese,
quest’anno prevede un incremento attestandosi sui 6mila litri mensili.
Bionda,
ambrata, Ilary e Inga,
sono i quattro tipi di birra in cui è specializzato il birrificio
artigianale, tutti a bassa fermentazione. Una curiosità riguarda l’ultima
nata, Inga, sul mercato da circa un mese: una birra scura realizzata con
malti tostati, con un retrogusto di caffè, cacao amaro e liquirizia, che,
insieme alle altre birre, potrebbe presto essere venduta anche nella
spagnola Malaga, dato che il gestore di un locale del luogo, dopo aver
assaggiato un boccale in quel di Ponte, ha deciso di volerla servire anche
ai suoi clienti.
E' riservata ai clienti del ristorante
Maivisto di Botta di
Sedrina la birra prodotta dal 1999 dal titolare
Gianfranco Mazzoleni, che si
avvale della collaborazione di un mastro birraio tedesco. Birra che si è
guadagnata il marchio di garanzia
"Bergamo città dei mille...
sapori" e che Mazzoleni
ama proporre in abbinamento a vari piatti: se la rossa va a braccetto con
carni e salumi la Weiss si accompagna con il formaggio caprino; mentre per
gli amanti del classico c'è sempre la bionda ("Brembo per i nostri
clienti"), e se si desidera qualcosa di diverso c'è la Dulsa, una speciale
birra al miele. "Tutte le nostre birre hanno in comune un ingrediente
fondamentale: l'acqua delle sorgenti bergamasche, che insieme ai malti e
luppoli tedeschi, alla fermentazione a botti aperte e alla maturazione nelle
celle frigorifere, assicurano un gusto unico", dice Mazzoleni. Ricordando
che in tempi di crisi un birrificio è per sempre: "Il mercato tiene infatti,
perché la birra non passa mai di moda".
Fonte
http://www.bergamonews.it/economia/articolo.php?id=3891
Dicembre 2008