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Steve: Top Manager
birraio a Bologna
Tradizioni
inglesi importate sul territorio emiliano romagnolo, passione e voglia di
scommettere su qualcosa di diverso. Così Steve Dowson ha abbandonato il suo
lavoro nell'editoria per trasformarsi in mastro birraio
Il lavoro da
direttore per l'Italia della Cambridge University Press non gli bastava
più. Stanco di fare il pendolare tra la sua casa a Rocchetta di Guiglia
(Mo), Bologna e New York, Steve Dowson un giorno di novembre di due anni fa
ha deciso di trasformare la sua grande passione per la birra in una
professione e ha abbandonato il lavoro nell'editoria per aprire un
birrificio artigianale. "Ci pensavo da un po' - racconta Steve in un
italiano perfetto che tradisce le sue origini anglosassoni solo dall'accento
- poi l'occasione è arrivata quando un mastro birraio inglese mi ha proposto
la vendita dell'impianto. È stata una sfida: alla soglia dei cinquant'anni
ho deciso di rimettermi in gioco e di produrre le birre con le quali sono
cresciuto". Così è nata la White Dog Brewery di Guiglia. Non solo
tradizioni inglesi ma anche reinterpretazione delle ricette originali alla
continua ricerca di un prodotto particolare.
"Sperimento fino ad ottenere il gusto giusto" precisa il mastro birraio o
masterbrewer come si dice nel suo paese. Sette tipi di birra più i quattro
stagionali, d'inverno con le spezie, d'estate con la frutta, per un'attività
che produce 250 ettolitri di birra l'anno. Solo due persone a mandare avanti
l'impresa: Steve e sua moglie Kelly, americana di Oklahoma City, anche lei
ex donna in carriera conosciuta durante un viaggio di lavoro. Rispetto ad
una birra industriale quella della White Dog non è nè filtrata nè
pastorizzata: i lieviti cioè rimangono nella birra e la rifermentazione
è naturale. La metà della produzione viene messa in fusti speciali dai quali
si può spillare solo a caduta senza l'aggiunta di anidride carbonica, il
resto viene imbottigliata.
Steve e Kelly
vendono sia all'ingrosso che al dettaglio, modalità questa molto cara all'ex
manager. "Mi piacciono le occasioni di vendita diretta al pubblico per
avere un riscontro, spiegare quello che faccio e perché lo faccio",
sottolinea. Da qui la partecipazione a fiere e feste. Quella al Mercato
della terra di Bologna sarà però la prima volta che il birrificio White Dog
aderirà a un mercato contadino. Per adesso Steve fa arrivare il luppolo
dall’Inghilterra ma ha già piantato una coltivazione di erba aromatica sul
suo terreno "fra due anni, - spiega il mastro birraio -, il tempo di
crescita delle piante, sarò in grado di utilizzare il mio luppolo". Una
nuova sfida per la famiglia-impresa Dowson.
Fonte di
Enrica Sanna
http://lastefani.it/settimanale/article.php?directory=081120&block=2&id=2
Novembre 2008 |