Viva la Birra... inviami una mail

Notizia

freccia.gif (89 byte) Iscriviti alla newsletter

freccia.gif (89 byte) Pagine Gialle della Birra

freccia.gif (89 byte) L'indice degli argomenti

Come si spilla la birra?

Come si degusta una birra?

Dossier Birra e Salute

© 2002 - 2014 - Tutti i diritti sono riservati, è vietato copiare senza autorizzazione queste pagine.

info@mondobirra.org

L'indice delle notizie

 

 

 

 

Steve: Top Manager birraio a Bologna

Tradizioni inglesi importate sul territorio emiliano romagnolo, passione e voglia di scommettere su qualcosa di diverso. Così Steve Dowson ha abbandonato il suo lavoro nell'editoria per trasformarsi in mastro birraio


Il lavoro da direttore per l'Italia della Cambridge University Press non gli bastava più. Stanco di fare il pendolare tra la sua casa a Rocchetta di Guiglia (Mo), Bologna e New York, Steve Dowson un giorno di novembre di due anni fa ha deciso di trasformare la sua grande passione per la birra in una professione e ha abbandonato il lavoro nell'editoria per aprire un birrificio artigianale. "Ci pensavo da un po' - racconta Steve in un italiano perfetto che tradisce le sue origini anglosassoni solo dall'accento - poi l'occasione è arrivata quando un mastro birraio inglese mi ha proposto la vendita dell'impianto. È stata una sfida: alla soglia dei cinquant'anni ho deciso di rimettermi in gioco e di produrre le birre con le quali sono cresciuto". Così è nata la White Dog Brewery di Guiglia. Non solo tradizioni inglesi ma anche reinterpretazione delle ricette originali alla continua ricerca di un prodotto particolare.
"Sperimento fino ad ottenere il gusto giusto" precisa il mastro birraio o masterbrewer come si dice nel suo paese. Sette tipi di birra più i quattro stagionali, d'inverno con le spezie, d'estate con la frutta, per un'attività che produce 250 ettolitri di birra l'anno. Solo due persone a mandare avanti l'impresa: Steve e sua moglie Kelly, americana di Oklahoma City, anche lei ex donna in carriera conosciuta durante un viaggio di lavoro. Rispetto ad una birra industriale quella della White Dog non è nè filtrata nè pastorizzata: i lieviti cioè rimangono nella birra e la rifermentazione è naturale. La metà della produzione viene messa in fusti speciali dai quali si può spillare solo a caduta senza l'aggiunta di anidride carbonica, il resto viene imbottigliata.

Steve e Kelly vendono sia all'ingrosso che al dettaglio, modalità questa molto cara all'ex manager. "Mi piacciono le occasioni di vendita diretta al pubblico per avere un riscontro, spiegare quello che faccio e perché lo faccio", sottolinea. Da qui la partecipazione a fiere e feste. Quella al Mercato della terra di Bologna sarà però la prima volta che il birrificio White Dog aderirà a un mercato contadino. Per adesso Steve fa arrivare il luppolo dall’Inghilterra ma ha già piantato una coltivazione di erba aromatica sul suo terreno "fra due anni, - spiega il mastro birraio -, il tempo di crescita delle piante, sarò in grado di utilizzare il mio luppolo". Una nuova sfida per la famiglia-impresa Dowson.

 

 

Fonte di Enrica Sanna http://lastefani.it/settimanale/article.php?directory=081120&block=2&id=2

Novembre 2008

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.17

 

© 2002 - 2016 Tutti i diritti sono riservati. I marchi registrati appartengono ai rispettivi proprietari