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Nuovi birrifici in Friuli

Davide Lenaz ci segnala l'articolo da lui stesso scritto per il notiziario del Barattolo (bimestrale dei collezionisti di materiale birrario in Italia) relativamente al nuovo Birrificio Campagnolo di Trieste. In questi giorni è uscita anche la nuova birra chiamata Neverin, una rossa doppio malto.

cliccate sull'immagine per leggere l'articolo

Oltre a questa novità, Davide ci segnala un articolo trovato su internet (http://www.bistrotchezmaurice.com/2008/05/20/la-birra-di-meni/) che segnala un nuovo birrificio in provincia di Pordenone

L’idea di produrre una birra artigianale per Domenico Francescon, impresario edile in pensione, era nata venticinque anni fa quando la birra non era valorizzata come adesso, e probabilmente neanche lui s’immaginava quante varietà ne potessero esistere.
A quei tempi era difficile trovare il malto già pronto, i mezzi erano rudimentali, ma con la tenacia, qualche consiglio e la collaborazione di alcuni amici, che l’anno aiutato a costruire gli strumenti per la produzione, esperimento dopo esperimento, per Domenico il sogno di creare una propria birra è diventato realtà.
Nel 2003 è stato edificato lo stabilimento per la produzione, e quella birra nata per curiosità è diventata la Birra di Meni.

Da allora le birre prodotte sono diventate cinque e ciascuna porta il nome di una borgata di Cavasso Nuovo, il paesino in provincia di Pordenone dove si trova il birrificio.
La prima si chiama “
Siriviela” e si avvicina alla Pils, anche se è più forte. E’ una birra a bassa fermentazione, chiara, dal gusto amaro e persistente, la si può accostare ad antipasti, primi piatti delicati, pesce, e carni bianche.
Poi c’è la “
Comatars”, ambrata, doppio malto, a bassa fermentazione, adatta alle carni rosse.
La “
Runcis”, ad alta fermentazione, paragonabile a una Ale inglese, di alta gradazione può accompagnare primi piatti corposi e secondi di maiale.
Poi c’è la “
Pirinat”, scura, simile ad una Stout ma di una gradazione meno elevata: questa birra si beve con stufati ma curiosamente si può degustare anche con il cioccolato fondente.
Infine la “
Centis”, una Weisse di frumento, la classica bionda che si accosta a carni bianche o dessert di frutta. Naturalmente tutte si sposano alla perfezione con formaggi, stagionati (le più corpose) e freschi (soprattutto la “Centis”).

I prossimi progetti sono quelli di produrre una novità assoluta e cioè la birra alla zucca, che si caratterizzerà per una schiuma molto corposa. Ci sarà poi una birra alla ciliegia e una alle castagne che però viene già prodotta in alcune zone d’Italia.

La Birra di Meni è e resterà sempre un prodotto di nicchia: una birra “da meditazione”, venduta nelle botteghe specializzate, nelle migliori birrerie o ristoranti.
Inoltre questa birra è rifermentata in bottiglia: prima dell’imbottigliamento infatti viene aggiunto mosto fresco o zucchero di modo tale che l’anidride carbonica si formi solo dopo la chiusura: tra una cotta e l’altra c’è sempre una piccola differenza di sapore, perché artigianalmente è impossibile ottenere un prodotto standard come nelle grandi aziende, dove il prodotto è tenuto costantemente sotto controllo per correggere ogni piccola variazione dei dati.

Scritto da Ruben per il Bistrot.

Per contatti diretti:
La Birra di Meni - 33092 Cavasso Nuovo (PN) - Via Sirivella, 4  - tel. 0427 77028
 

Fonte Davide Lenaz, che ringraziamo

Novembre 2008

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.17

 

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