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Birrifici o
Birrai? L'opinione di Fabrizio Leo
Riceviamo e
pubblichiamo una lettera di Fabrizio Leo sul momento che sta vivendo la
birra artigianale in Italia
Prima come Birraio&Consulente di altri
birrifici o oggi come Birraio&Proprietario di un Birrificio Artigianale
tutto mio (Birra LEO n.d.r.) mi chiedo: "dove sta andando la Birra
Artigianale in Italia?!"
Ma soprattutto: "dove andrà senza alcuna rappresentanza e senza alcuna
unione di intenti tra i quasi 200
produttori
in Italia?!"
Ho scelto la parola "produttori" non a caso, perché in Italia ci sono sia
pochi "Birrai" che pochi "Imprenditori della Birra".
I Primi sono la Figura Professionale di cui si avvale un Birrificio.
I Secondi sono coloro che fanno ricerche di mercato, Business
Plan al fine
di creare un'azienda che possa stare sul mercato, con un suo prodotto ben
definito(possibilmente di qualità), avvalendosi di figure professionali
(vedi Birraio), qualora occorressero.
Fare Birra Artigianale in Italia invece è sinonimo di: "Fino a ieri facevo
l'imbianchino? Vabbé
proviamoci.." (con tutto il mio rispetto per gli imbianchini..).
Eh già perché in Italia, non si è ancora preso coscienza di cosa sia fare
Birra.. anzi Birra Buona.
Non voglio generalizzare, ma ben poche sono le birre artigianali italiane
che possono definirsi potabili.. e di chi è la colpa?
- Forse del "famolo
strano": "oggi aggiungo un po' di basilico.. et
voilà!
Un'altra birra!" Così facendo non berremo più una
Pils o
una Bitter Ale
o una Stout.
- Forse dell'alibi che la
"Birra Artigianale è sinonimo di una birra sempre diversa", così se
questo mese mi esce un po' acida, posso sempre dire che la birra è "in
evoluzione".
- Forse del fatto che
(volutamente, secondo me!) nessuno ha mai parlato di Formazione
Professionale per la categoria dei Birrai, che nascono invece come
funghi, dopo aver armeggiato per un po' con i kit casalinghi.
"La Pratica vale più della
Grammatica" sicuramente è vero, ma così si esagera! Del resto in giro ci
sono molte "Pils ad Alta Fermentazione".. fosse per me metterei delle multe
per frasi del genere!
Ma la domanda che mi sorge spontanea
è la seguente:
Perché chi ha i mezzi e le forze non ha mai saputo affrontare la tematica
della Formazione?
Forse perché non ne ha i titoli?
Perché non vuole creare concorrenza, tenendo la conoscenza
accessibile
solo a pochi?
Oppure perché è bello raccontarsi che va tutto bene "tra noialtri"?!
E per non nascondermi dietro un dito, voglio che sia chiaro che chiamo in
causa "Unionbirrai"
(che ribattezzerei "Unionbirrifici"
per amore dell'onestà intellettuale) e di
ADB
(Associazione Degustatori Birra), anche se marginalmente e solo come
antagonista di UB.
Dall'altra parte la situazione è quasi da emergenza visto che adesso il
"Movimento Artigianale Italiano" (Kuaska
docet)
comincia ad essere una Realtà importante con un suo indotto (parliamo di
almeno 200 posizioni IVA, alcune con dipendenti, altrettanti codici accisa,
per non parlare di diversi milioni di euro investiti in immobili), ma al
tempo stesso
profondamente diviso all'interno e quindi senza alcuna
rappresentanza, seppur minima.
Insomma nessuno ci si fila e quindi bisogna galleggiare in un mare di norme
pensate per i "Grandi Birrifici" andando alla deriva, tra una
burocrazia-squalo che non aiuta sia i Birrifici Artigianali, né i funzionari
dell'Ufficio delle Dogane, lasciati al loro insindacabile e a volte non
troppo elastico giudizio.
Quindi che fare?! Un'associazione di categoria che rappresenti tutti e si
faccia portavoce delle esigenze degli associati!
Beh più facile a dirlo che a farlo..
Oggi non esiste qualcuno che possa raccogliere questo testimone e se,
sinceramente, la scelta dovesse essere tra
UnionBirrai
e Associazione Degustatori Birra, allora: No Grazie!
L'immobilismo dei primi (mi riferisco alla "parte professionale") è da
record: pochi birrifici, senza un progetto a lungo termine, chiusi in loro
stessi, pensando alla Birra dell'Anno oppure ad un consorzio.
Lo stesso Kuaska
li ha mollati.. come si legge dal sito di
http://www.hobbybirra.com/
I secondi esistono in quanto alternativa ai primi: gli sforzi per
organizzare dei Saloni per sensibilizzare la massa alla Birra Artigianale, è
da plauso, ma poi?
A parte piccole schermaglie tra di loro.. niente di nuovo sul Fronte
Occidentale.
Infatti oltre il 75% dei birrifici non è associato con nessuno..
disillusi
o meglio, come il sottoscritto, convinto dell'inutilità di associarsi senza
avere in cambio di nessun reale ed utile servizio.
Forse per mettere d'accordo tutti, bisognerebbe trovare una figura "Super
Partes"..
Lancio una provocazione: se
Assobirra
creasse una sezione "artigianale" a cui si potessero iscrivere i Birrifici
Artigianali, secondo me sarebbe un plebiscito.
Ma è veramente questa l'unica soluzione?
"Dividi et Impera" dicevano i latini.. non ce n'è bisogno, facciamo tutto
già da soli.
Oppure è maturato finalmente il momento di parlare di una "Vera
Associazione di
Birrai"?
Fonte
Fabrizio Leo
Ottobre 2008 |