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Esistono ormai tanti corsi e seminari dedicati alla
degustazione di questa bevanda, rivolti sia ad appassionati
che a professionisti
Saper degustare una
birra, conoscerne le caratteristiche, è alla base di qualsiasi discorso
sulla qualità del prodotto. Ogni tipologia possiede infatti il proprio
profilo organolettico. Tra gli antesignani dell'analisi sensoriale della
birra, il Centro Studi Assaggiatori di Brescia ha realizzato, in
collaborazione con Assobirra, la ricerca Gusto Birra, cosa piace agli
italiani e perché, profilo sensoriale ed emozionale dei sette principali
stili birrari: lager, pils, blanche, weizen, bock, abbazia, ale. Un testo di
sicuro riferimento per qualsiasi degustatore, dal semplice consumatore
all'operatore.
Riconoscere le caratteristiche delle birre
In tema di degustazione sono ormai innumerevoli i corsi e seminari sulla
birra. Si va da quelli rivolti ai semplici appassionati (Gambero Rosso, Slow
Food) a quelli più strutturati come quelli dell'Università della Birra, del
Cerb - Università di Perugia - Assobirra, dell'ADB (Associazione degustatori
birra) e di Unionbirrai (concentrati sui prodotti artigianali delle
microbirrerie). In comune hanno spesso gli stessi docenti, mastri birrai,
imprenditori o giornalisti specializzati come Giorgio Colli, Lorenzo Dabove
(Kuaska), Michele Barro, Maurizio Maestrelli, Luigi D'Amelio, Teo Musso,
Agostino Arioli, Stefano Buiatti, Roberto Zironi. Necessariamente molto
simili i programmi dei corsi, spesso organizzati su un livello base più uno
avanzato di approfondimento. Le materie sono: storia e geografia delle
birre, elementi della produzione, ventaglio delle tipologie con i possibili
abbinamenti gastronomici.
L'importanza dell'analisi organolettica
Il cuore di questi corsi è dedicato all'analisi organolettica. A cominciare
dall'esame visivo: s'impara a valutare la limpidezza (compresa quella delle
artigianali non filtrate), il colore (con le diverse tonalità che vanno dal
giallo paglierino, al dorato, al rosso ambrato, al bruno scuro), la schiuma
(densità, compattezza, persistenza), infine è da considerare l'effervescenza
(con numero e grana delle bollicine). Durante l'esame olfattivo si analizza
persistenza, complessità e qualità degli aromi con relativi descrittori
(erbaceo, floreale, fruttato, speziato). A conclusione l'esame gustativo: si
valutano i livelli di dolce, salato, acido e amaro, oltre all'analisi del
corpo (debole, robusto, pesante). In questo modo è possibile compilare
l'apposita scheda descrittiva. Chi vuol conseguire un riconoscimento di
livello superiore può seguire gli stage Ais (Associazione Italiana
Sommelier, 2 giorni), Planet One (un giorno) e della italo-tedesca
Arte-Bier/Accademia Doemens (12 giorni).
Fonte Il Sole 24 Ore
Ottobre 2008 |