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E i Faranda imposero la birra al supermercato

Se non trovi queste birre nel tuo supermercato stai facendo la spesa nel posto sbagliato

Fa discutere, eccome la scelta della famiglia Faranda di Messina di promuovere il marchio della loro birra attaccando coloro che non la vogliono esporre nei propri scaffali. E magari anche a ragione. Noi che l'abbiamo bevuta e con noi tanti altri, la troviamo diversamente di qualità;. Meglio la Corona a cui facciamo volentieri pubblicità; gratuita perchè; la merita... Non basta che sia un prodotto siciliano o messinese per certificarne la bontà: bastasse solo la città di provenienza saremmo belli e fritti, visto che ultimamente Messina è famosa per scandali, truffe, bancarotte, raggiri e storie di mafia! Conoscevamo la pubblicità a favore della società civile (si chiama pubblicità progresso) ma non la pubblicità contro le società (in questo caso dei supermercati) che decidono liberamente di esporre un prodotto o meno. Il libero arbitrio? La concorrenza? La libertà di scelta? Perché queste chiusure ai marchi d'oltre Stretto? Perché i messinesi devono essere costretti a bere un'acqua o in questo caso una birra di cui non sentono necessariamente il bisogno? Prima di pretendere che altri acquistino un prodotto la famiglia Faranda si dovrebbe assicurare sulla bontà della loro offerta. E se non gradita ai consumatori, capirne il perché magari cambiando qualcosa nel prodotto offerto e in ogni caso accettarne il rifiuto. Mettere i supermercati con le spalle al muro, quasi fossero dei nemici dei messinesi, se non espongono la birra dei Faranda ci sembra uno spot che va oltre ogni pubblicità d'impatto. La cosa di cui abbiamo meno bisogno a Messina, dove c'è; il monopolio di tutto, dall'informazione alla luce, dai cartelli stradali agli spettacoli, dalla cultura ai premi, è che ci si imponga pure quale birra sorseggiare al bar o ai lidi. Birra è; di solito sinonimo di avventura, intrigo, eros, libertà, trasgressione, trasparenza e viaggio. Come dire: a Messina l'avventura e la fantasia non servono. Visti i ritardi nel fare le cose, vista la confusione politico - amministrativa, visto lo smarrimento generale che investe anche la cosiddetta imprenditoria di successo, a cui certamente i Faranda sono da ascrivere, facciamone pure a meno. Messina e la sua gente hanno bisogno non del monopolio della birra ma di idee vincenti portate avanti da gente coraggiosa e determinata che non ha paura di mercato e concorrenza. Cogliamo la provocazione dello spot, accettiamo il fine di pagare ogni mese gli stipendi degli operai sotto contratto, ma farlo pretendendo l'esclusività di un marchio ci sembra francamente troppo. Che provino a migliorare la loro birra, se la gente la ritiene non all'altezza degli altri marchi; in caso contrario se pensano sul serio che sia la migliore la presentino garantendo anche la concorrenza: non è bello che proprio noi siciliani che veniamo bollati come mafiosi o fannulloni ogni qualvolta lasciamo l'Isola, ci mettiamo adesso a fare barba e capelli ai visitatori. La morale di questa storia è che anche la birra se bevuta oltre misura può dare alla testa a chi la produce. Specie sotto l'afa estiva.

Fonte http://www.imgpress.it/notizia.asp?idnotizia=35594&idsezione=6#

Agosto 2008

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.17

 

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