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Arriva la fat-tax: il governo Blair dichiara guerra all'obesità
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Arriva la fat-tax: il governo Blair dichiara guerra all'obesità La chiamano la fat tax, la tassa sul grasso. Una tassa cioè sui cibi contenenti un alto livello di grassi: la stangata dovrebbe colpire hamburger, bibite frizzanti, patate fritte, burro e latte non scremato. Se questa proposta elaborata dall'unità strategica del governo Blair dovesse essere accolta, partirebbe in Gran Bretagna la nuova crociata contro l'obesità. E contro alcuni dei cibi preferiti del popolo inglese, per esempio quei deliziosi cestini di fish and chips (pesce fritto e patatine fritte) e alle patate ripiene di burro fuso: due pilastri della cena al pub. Il dato di partenza è che negli ultimi anni l'infarto cardiaco ha sorpassato il cancro come causa di morte più diffusa nel regno unito. Nello stesso tempo l'obesità è arrivata a colpire il 20 per cento della popolazione, contro il dieci per cento che era afflitta da sovrappeso grave negli anni 80. Gia nei mesi scorsi era partita una crociata nelle scuole inglesi: si volevano vietare i distributori di bevande frizzanti e cioccolate, una tappa irrinunciabile di ogni scolaro inglese durante l'intervallo tra le lezioni. Iniziativa affondata in un mare di proteste da parte dei presidi delle scuole - che sono in gran parte private e che anche da cioccolate e coca cola traggono una parte dei loro proventi. Il governo Blair deve ora decidere se lanciarsi nella crociata anti- grasso. Il dilemma è questo: si può davvero migliorare il mondo per mezzo delle tasse? Qualcuno crede di sì. Negli anni 70 Margaret Thatcher 70 dichiarò guerra all'alcoolismo, aumentando le tasse sulla birra e costringendo i pub ad anticipare l'orario di chiusura. Va detto che non ottenne grandi risultati. ( Fonte Tg5 )
Febbraio 2004 |
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