Aumentano nel 2007 produzione, esportazioni e consumi di birra con l'Italia che si conferma al nono posto in Europa. Nei 15 impianti produttivi, sei nel Centro-Sud, sono stati prodotti complessivamente 13,462 milioni di ettolitri di birra (di cui 1,068 milioni esportati), mentre il consumo interno ha toccato i 18,513 milioni di ettolitri, pari a 31,1 litri pro capite, record assoluto per il nostro Paese, ma ancora contenuto rispetto alla media Ue di 77,7 litri pro capite. Secondo i dati diffusi da Assobirra, la produzione è aumentata del 5% rispetto al 2006, mentre i consumi complessivi del 3,7%. Buono anche l'andamento degli occupati del settore che sono quasi 20.500 fra occupati diretti e indiretti, e 133mila se si considera l'indotto allargato. Considerando il comparto del malto, nelle due unità produttive (entrambe al Centro-Sud) con 339 occupati, la produzione 2007 ha superato i 685.397 quintali (+7,1% rispetto al 2006), in grado di coprire circa il 40% del totale del fabbisogno dell'industria birraria nazionale.
Forte l'aumento delle esportazioni: +36,7% rispetto al 2006. Oltre la metà (54%) della birra italiana è andata in Gran Bretagna, Sud Africa e Stati Uniti, al quale si aggiunge un altro 15% diviso fra Malta, Repubblica Ceca e Paesi Bassi. Al confronto, le importazioni sono cresciute percentualmente di appena il +5,2% "attestandosi però - spiega Assobirra - su volumi assoluti nettamente superiori, con 6,119 milioni di ettolitri: resta quindi comunque negativo il saldo commerciale italiano fra import ed export di birra (pari a poco più di 5 milioni di ettolitri)". Dalla Germania, in particolare, sono arrivati 300mila ettolitri in più rispetto al 2006. Un fenomeno "in parte agevolato anche da un differenziale fiscale elevatissimo fra i due Paesi, che inevitabilmente - sottolinea Assobirra in una nota - genera, a volte, comportamenti elusivi dell'accisa".
In generale, l'industria italiana "continua a risentire in misura rilevante della competizione fiscale sleale di alcuni Paesi dell'Europa centro-orientale". In ogni modo, secondo il presidente di AssoBirra, Piero Perron, la situazione del mercato italiano è "complessivamente incoraggiante: il nostro Paese - spiega - si è confermato nel 2007 nono produttore europeo". Mentre un elemento di "forte preoccupazione - dice il presidente Perron - è il rilevante aumento del costo sia delle materie prime che degli imballaggi, con un trend di crescita che prosegue anche nel 2008 e che incide inevitabilmente sulla redditività delle nostre aziende".
L'aumento dei consumi è dovuto in gran parte all'aumento delle presenze degli stranieri in Italia con una forte tradizione di consumo birrario. Si conferma ancora una volta preminente il primato dei consumi domestici (54,6%) rispetto al fuori casa. Gli acquisti sono sempre più effettuati nella Grande distribuzione "canale nel quale la birra - conclude la nota - è fortemente presente e può far valere la propria convenienza".