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CONSOBIR: Consorzio Birrai
Italiani Riuniti
È stato ufficialmente
presentato alla stampa e agli operatori del settore, il primo consorzio di
produttori artigianali italiani di birra, CONSOBIR
Ideatore e portavoce di questo nuovo progetto, Teo Musso, mente creativa del
piemontese Le Baladin, che ha spiegato i punti cardine che caratterizzeranno
il lavoro dei primi consorziati, uniti verso obiettivi comuni.
Eccoli:
necessità di dare concretezza a metodologie di produzione legate al
territorio
necessità di creare una linea guida sulla qualità della birra
necessità di creare una difesa del consumatore
necessità di diffondere l’immagine del prodotto italiano all’estero
E’ stato sottolineato il concetto di “necessità”, perché il Consorzio vuole
essere assumere il ruolo di guida per il mondo birrario artigianale
italiano.
I birrifici fondatori del Consorzio sono:
Birrificio Baladin, Piozzo (CN) www.birreria.com
Birra del Borgo, Borgorose (RI) www.birradelborgo.it
Cittavecchia, Sgonico (TS) www.cittavecchia.com
La Petrognola, Piazza al Serchio (LU) www.lapetrognola.com
BEBA, Villar Perosa (TO) www.birrabeba.it
Birrificio CitaBiunda, Neive, fraz. Bricco (CN) www.birrificiocitabiunda.it
Maltovivo, Capriglia Irpina (AV) www.maltovivo.it
Scarampola, Cairo Montenotte (SV)
Teo Musso
I produttori sono tutti piccoli artigiani, non concentrati in un’unica zona,
ma rappresentativi di più parti d’Italia, sono tutti di dimensioni
differenti e tutti imbottigliano, condizione necessaria perché il prodotto
possa essere più facilmente reperibile sul territorio.
Il marchio nasce per fare comprendere meglio che cos’è il Consorzio.
Ogni tratto del pentagono rappresenta una sorta di “capitolato”, di insieme
di “paletti” che, sviluppati nel corso del 2008, identificheranno una
qualità garantita “a priori”, grazie a un certo tipo di lavorazione.... Nel
dettaglio:
ITALIANA: il produttore deve essere italiano, le materie prime il più
possibile italiane
GENUINA: la birra non deve contenere additivi chimici
CONTROLLATA: ci sarà un controllo sul prodotto con una frequenza importante
e tale da garantire la qualità più alta possibile. Il concetto di qualità
che porta avanti il Consorzio, non è da intendersi nel senso di gusto, bensì
di parametri qualitativi
ARTIGIANALE: sarà compito dell’evoluzione del “capitolato” di ammissione a
questo Consorzio, definirne al meglio i parametri
CRUDA: ovvero non pastorizzata, regola imprescindibile dal prodotto birra
artigianale
Al Consorzio potranno aderire, ma solo a partire dal 2009 (non prima, per
consentire di mettere perfettamente a punto i meccanismi), i birrifici che
intendano attenersi a un rigido disciplinare di produzione, disciplinare che
verrà discusso insieme all’Associazione Unionbirrai, perché sia in linea con
le sue idee (tra i Consorziati ci sono alcuni dei fondatori
dell’Associazione Culturale Unionbirrai), e quindi con dei gruppi di lavoro
esterni. Chi si occuperà per esempio del controllo di qualità esterno? A tal
fine sono stati avviati dei contatti con diverse strutture scientifiche.
Come Teo Musso ha più volte ribadito nel corso della presentazione, sarà
condizione primaria che il prodotto birra artigianale a marchio Consobir sia
sempre garantito da parametri di gusto prestabiliti.
Con Unionbirrai, con cui Consobir non si pone in antitesi, trattandosi di un
consorzio di produttori, diversamente dalla prima che rimane un’associazione
culturale, l’obiettivo comune sarà portare avanti la cultura e il prodotto
birra italiani, nel modo più stabile possibile.
Un’ulteriore direzione intrapresa dal Consobir è quella di identificare il
simbolo aromatico del prodotto birra artigianale italiana. Come? Attraverso
il luppolo, che dà la predominanza nella birra “classica”, luppolo che vuole
vincere la sfida di essere tutto italiano. Quando, ad esempio, si pensa a
una birra inglese si pensa immediatamente al Golding, se parliamo di pils,
allora c’è il Saaz, il Cascade ci rimanda agli Stati Uniti d’America. Ci
sono, infatti, molte varietà di luppolo e ognuna dà la propria impronta di
sapore, amaro e aroma, ma nel caso italiano non abbiamo una
caratterizzazione dal gusto tipico. Il movimento della birra artigianale
italiana si caratterizza per altri motivi, per esempio per l’utilizzo di
altri ingredienti, e proprio questo ci ha fatto conoscere all’estero, ma
adesso c’è bisogno di un fondamento più solido, le birre artigianali
italiane devono costituire il tassello mancante, ovvero l’elemento più
importante per avere una caratterizzazione.
Con il contributo della Regione Piemonte si incomincerà quindi l’impianto di
2 ettari di luppolo, di due varietà diverse, poste a due altitudini
differenti, per identificare, caratterizzare, insomma per dare un’impronta
italiana vera al prodotto birra. È un progetto non facile, ma l’obiettivo è
quello di arrivare a ottenere un luppolo che riesca a dare un carattere
abbastanza personale alla birra artigianale del nostro Paese e con il quale
ogni Consorziato possa produrre una birra che sia maggiormente
identificabile come nazionale.
Questo è un momento di grandi possibilità e quindi anche di grandi rischi,
come ha dichiarato Agostino Arioli del Birrificio Italiano di Lurago
Marinone (CO), intervenuto durante la presentazione del marchio di
valorizzazione Consobir, l’interesse verso la birra è in crescita, ma il
potenziale consumatore di birra artigianale è molto confuso.
Come va conservata e servita questa birra? Spesso il consumatore può avere
delle brutte esperienze, a causa di una cattiva informazione. Quindi, un
altro punto cardine riguarda l’informazione, l’educazione al prodotto e la
cultura, e il marchio presentato è per queste finalità, fondamentale in
quanto portatore di contenuti. Per Arioli, questo marchio ha particolari
possibilità di successo proprio perché portato avanti da Consobir, che, in
unione con Unionbirrai, porterà alla nascita di una vera “birra italiana”.
Fonte
Comunicato Stampa
Marzo 2008
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