Il luppolo che aromatizza la birra aiuta a prevenire la leucemia. E studi medici affermano che la buccia dei limoni ha effetti antitumorali, come pure i broccoli. Così il menu può diventare davvero salutare
Esiste il menu
perfetto? Sì, ed è semplicissimo: pasta aglio, olio e
peperoncino o al pomodoro, fresco o in salsa; pesce con
broccoli o cavolini, il tutto innaffiato da un bicchiere di
vino rosso o da un boccale di birra e, per finire, un tè
verde o un bicchiere di succo di mirtillo. Una proposta
facile, con cibi e bevande che ogni ristoratore ha in carta.
Gli alimenti
anticancro
Dove sta allora la perfezione di questa combinazione di
alimenti? «Nel fatto che contengono tutti sostanze dalla
spiccata attività antitumorale», spiega Adriana Albini,
presidente della Società italiana di cancerologia,
responsabile della ricerca oncologica al polo scientifico
Multimedica (multimedica.it), struttura ospedaliera con
centri di ricerca nell'hinterland milanese. La dottoressa
Albini studia gli alimenti per scoprire se contengono
principi utili per prevenire il cancro. «Dato che un
trattamento preventivo deve essere protratto nel tempo -
dice - requisito fondamentale delle molecole usate nei
farmaci è che siano poco tossiche, per evitare che gli
effetti collaterali siano superiori ai benefici. Per questo
l'interesse degli scienziati si è rivolto a molecole di
origine naturale presenti in cibi e bevande». L'ultima
scoperta del team di Adriana Albini è lo xantumolo, sostanza
contenuta nel luppolo, e di conseguenza nella birra, che si
è dimostrato efficacissimo nel prevenire la leucemia, con
efficacia 100 volte superiore a quella dei farmaci oggi in
uso. «Questo non significa - dice Albini - che bere tanta
birra faccia bene, è pur sempre un alcolico. La nostra idea
è isolare lo xantumolo dalla birra e farne un farmaco, da
testare sui pazienti». Lo stesso è successo per il limonane,
sostanza concentrata nelle bucce di limoni, arance e
pompelmi, che blocca la crescita di cellule maligne e ferma
la progressione dei tumori. L'impiego del limonane è in via
di sperimentazione sui pazienti negli Usa.
La giusta
combinazione degli elementi
La ricerca del resto, per ammissione della stessa Albini,
non fa altro che indagare ciò che la conoscenza popolare
afferma da secoli. Dati statistici da tutto il mondo
confermano gli effetti positivi sulla salute di broccoli,
cavolini, carote, pomodoro, frutta contenente le vitamine A
e C e sostanze come i terpeni e gli antociani, aglio,
peperoncino, curcuma (nel curry). Lo stesso dicasi per la
soia, utile nel prevenire i tumori sensibili agli ormoni,
come quelli al seno. Ma come devono essere combinati gli
ingredienti? «L'importante è variare la dieta - spiega la
ricercatrice - riducendo zuccheri, calorie e grassi.
Formaggi e carni rosse sono da consumare con parsimonia e,
ove possibile, è meglio evitare i soffritti. Le cotture poi
non devono essere troppo lunghe, per evitare la degradazione
delle sostanze utili. I metodi ideali per preservare le
qualità dei cibi sono la cottura a microonde e al vapore».
Una nuova
disciplina: la nutriceutica
Ciò non toglie che una cucina sana non possa essere
saporita, visto il ventaglio di ingredienti che si possono
usare. Pure le industrie alimentari cominciano a
interessarsi a questo genere di studi per produrre cibi
davvero salutari. Sapendo che sostanze contenute in certi
ingredienti hanno una funzione positiva, basta aumentarne la
presenza, intervenendo nella formulazione della ricetta. Gli
chef, insomma, lavoreranno fianco a fianco con i medici
nella definizione di menu destinati a far bene. Questa nuova
“disciplina” prende il nome di nutriceutica, un po' scienza
della nutrizione, un po' farmaceutica. Del resto di alimenti
nutriceutici in commercio ce ne sono già. Non solo i vari
yogurt con lattobacilli d'ogni tipo, ma pure ingredienti
d'uso comune. Come il lievito di birra, in cui lo xantumolo
scoperto dalla professoressa Albini è presente in grande
quantità. E il cui impiego non può far che bene.