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Adesso rincara anche la birra

Non si placa l’allarme rincari che sta caratterizzando l’autunno italiano. Dopo pane, pasta e gasolio ecco i primi aumenti per un altro settore fondamentale: quello delle bevande.

A farne le spese sarà soprattutto il canale Horeca (acronimo di Hotel, Restaurant e Café, ovvero l’intero comparto dei pubblici esercizi) ed in particolare il comparto delle birre, proprio uno dei prodotti preferiti dai più giovani.

A partire da questo mese infatti – secondo quanto annunciato da Italgrob, la Federazione Italiana dei Grossisti e dei Distributori di Bevande - entreranno in vigore i nuovi listini maggiorati di Heineken Italia, una delle maggiori multinazionali del settore birrario, leader di mercato anche nel nostro Paese, e Peroni (il marchio italiano del gruppo SabMiller).

Gli aumenti, che raggiungono l’8,5% per i vuoti a perdere e il 4,5% per le birre alla spina e per i vuoti a rendere, si ripercuoteranno necessariamente sui pubblici esercizi e di conseguenza, con il consueto “effetto a cascata” sui consumatori finali, rischiando di innescare una sorta di reazione a catena tra le aziende produttrici.

Sembrano invece rinviati al 2008 i rincari previsti dal terzo colosso birrario presente in Italia, Carlsberg, che ha accolto le istanze dei distributori italiani, riuniti in Italgrob, che da anni si contrappongono agli aumenti dei listini applicati dalle industrie produttrici e imposti in “corso d’opera”, ovvero prima della fine dell’anno solare, che rischiano di mettere in crisi tutto il settore.

“La nostra Federazione non discute sul diritto delle aziende di produzione di applicare i prezzi ritenuti più opportuni – spiega Italgrob – ma rinviando gli aumenti di qualche mese, almeno fino al gennaio 2008, probabilmente l’impatto dei rincari sarebbe meno negativo, mentre distributori ed esercenti avrebbero la possibilità di tentare un rilancio dei consumi, sempre sofferenti, in quest’ultimo scorcio dell’anno”.
 

Fonte Il Giornale

 

Novembre 2007

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.16

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