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Una bionda nella terra del vino, articolo di Kataweb sulla birra

di Eleonora Cozzella

È la nuova arrivata nel mondo delle birre artigianali e si chiama PVK per ricordare la parola pevak che vuol dire, appunto, birra nella lingua degli etruschi. L’omaggio agli antenati proto-toscani è quasi dovuto, perché si tratta di una “bionda” preparata a partire da cereali a crudo e legumi che la legano strettamente al territorio dove nasce: grano tenero, grano duro, orzo, avena e favino della Val d’Orcia, nel senese. Scelta controcorrente quella del birrificio L’Olmaia, di produrre birra nella terra del Brunello e del Chianti.

Eppure questa sfida lanciata dal mastro birraio Moreno Ercolani con i suoi soci Stefano Bacherotti e Massimiliano Roncolini è stata vinta e L’Olmaia (un vecchio podere immerso nel Parco della Val d’Orcia) in due anni di attività, per una produzione di circa 50 mila bottiglie l’anno, è già diventata un punto di riferimento tra gli amanti delle doppio malto artigianali, con prodotti come la chiaraLA5” leggera e beverina, l’ambrataLA9” dal gradevole sentore di malto caramellato, la scuraBK” ispirata alle amare irlandesi dal gusto tostato e strutturato (ideale con arrosti e grigliate) o la bruna “Christmas duck” una birra “da meditazione”, delicata ma decisa e molto aromatica grazie all’uso di quattro tipi di malto e arricchita con miele di olmo.

foto da www.mondobirra.orgMa che cosa significano i loro nomi? “LA5 e LA9 – spiega Moreno Ercolani – deriva da quando ancora facevamo birra in casa: sono state la prima birra chiara e la prima ambrata ben riuscite: quindi il quinto e il nono tentativo. BK molto più semplicemente sta per black”. Spassosa la spiegazione della Christmas Duck, una birra speciale, ovviamente natalizia: “Da noi quando qualcuno ha un po’ alzato il gomito si dice che ha la “nana”. La nana è l’anatra. E siccome questa birra ha 8,5 gradi…può anche dare un po’ di nana”.

Se i nomi sono prova dell’ironia dei soci dell’Olmaia, gli ingredienti della filosofia aziendale. Sono tutte prodotte con metodi tradizionali, usando solo acqua, malto d’orzo e luppoli: birre naturali perché non pastorizzate né filtrate, senza aggiunta di anidride carbonica o conservanti.
“La
PVK è in vendita da meno di un mese - racconta il mastro birraio – e ha avuto subito un grande successo, perché è fresca e poco alcolica. Con i suoi 4,5 gradi è perfetta per l’estate”. Un tocco in più di personalità le viene dall’aggiunta di pepe rosa, coriandolo e scorza d’arancia amara che ne caratterizzano il profumo. Il prezzo? Sette euro a bottiglia al birrificio, poco di più nei pub e ristoranti.

  • Birrificio L’Olmaia
    Podere Olmaia - 53042 Chianciano Terme (Si)
    Cell.               328 6659788         - info@birrificioolmaia.com

Fonte Kataweb Cucina http://cucina.temi.kataweb.it/?p=1063

Settembre 2007

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.16

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