Viva la Birra... inviami una mail

Notizia

 

freccia.gif (89 byte) Iscriviti alla newsletter

freccia.gif (89 byte) Pagine Gialle della Birra

freccia.gif (89 byte) L'indice degli argomenti

Come si spilla la birra?

Come si degusta una birra?

Dossier Birra e Salute

© 2002 - 2014 - Tutti i diritti sono riservati, è vietato copiare senza autorizzazione queste pagine.

info@mondobirra.org

L'indice delle notizie

 

Bionda Naturale, cresce il fenomeno dei birrifici artigianali

Cresce il fenomeno dei birrifici artigianali, anche in Toscana. L’esperienza in Valdorcia

di Giulia Caruso

Diciamocelo francamente. Aprire un birrificio artigianale in Valdorcia, alle porte delle grandi terre del vino, richiede una bella dose di coraggio. Una dote che a Moreno Ercolani, del birrificio L’Olmaia, di sicuro non manca. Coraggio, buona volontà e, naturalmente, una grande passione. Tutto comincia nel 2005, quando Moreno, Stefano e Massimiliano, tutti e tre prossimi alla trentina, decidono di dar vita alla prima produzione artigianale della spumeggiante bevanda scegliendo come sede un vecchio podere, l’Olmaia. «Una vera avventura - racconta Moreno -. All’inizio tutti ci guardavano come dei marziani». Alla fine Moreno e soci ce l’hanno fatta a vincere la scommessa di fare la birra a due passi dai magici vigneti di Montalcino. «Oggi abbiamo una produzione di cinquantamila bottiglie l’anno e riceviamo richieste da ogni parte d’Italia».
Mastro birraio non si diventa da un giorno all’altro. Richiede pazienza e dedizione. Moreno, per esempio, si alza all’alba per macinare l’orzo necessario. Acqua, malto d’orzo, luppolo e lievito. «Ingredienti naturali e tanta passione sono gli elementi fondamentali della nostra piccola azienda», sottolinea con una giusta punta di orgoglio.
Frutto di tanto lavoro sono la "5", chiara doppio malto, la "9", ambrata, doppio malto, e la "Bk", una scura doppio malto. Birre ad alta fermentazione, rifermentate in bottiglia. Fresche, non pastorizzate, non filtrate, senza conservanti.

Sabato al villaggio

Le birre dell’Olmaia saranno protagoniste del Villaggio della Birra, una vera e propria kermesse che si terrà a Bibbiano, nei pressi di Buonconvento (Siena), il 15 e il 16 settembre.
Un festival dei piccoli birrifici che vedrà a convegno, tra degustazioni guidate, abbondanti libagioni, musica e incontri, mastri birrai belgi e italiani, che metteranno a disposizione la loro esperienza per soddisfare la curiosità, oltre che la voglia di gustare un buon boccale di birra, di tutti i partecipanti. Appassionati e semplici curiosi potranno così vivere un appassionante itinerario tra le birre della secolare tradizione belga e dell’effervescente cultura italiana della birra artigianale, che negli ultimi anni sta conoscendo un vero e proprio boom.
Al Villaggio della Birra non mancheranno gli esperti. A Kuaska, ovvero Lorenzo Dabove, considerato il maggiore esperto italiano in materia, saranno affidati i laboratori di degustazione, mentre il noto beer sommelier belga, Ben Vinken, avrà il compito di condurre un insolito corso di abbinamento tra birra artigianale e sigaro toscano. Birra protagonista nei bicchieri ma anche nei piatti. Il ristorante del festival sarà in grado di soddisfare, oltre agli amanti della cucina tradizionale toscana e senese in particolare, anchechi ha voglia di gustare delizie culinarie a base di birra artigianale.
In programma anche musica dal vivo, mercatini di prodotti equo-solidali e artigianali, la mostra dei fumettidi Daniele Marotta. E le installazioni artistiche di Vanessa Rusci, imperniate sul tema dell’abuso dell’alcool.

Curiosità storiche

Pare che il primo pub della penisola abbia aperto i battenti nell’83 dopo Cristo, grazie ad Agricola, governatore della Britannia, che di ritorno a Roma si era portato dietro due mastri birrai di Gloevum, l’odierna Gloucester. La birra però ha origini che si perdono nella notte dei tempi. Secondo i "Codici" del re babilonese Hammurabi, vissuto nel XVIII secolo a.C., la birra sarebbe opera dei Sumeri che cinquemila anni fa scoprirono il procedimento di maltizzazione dell’orzo, il cereale coltivatonelle fertili vallate fra Tigri ed Eufrate. Attraverso le fasi successive di macinazione, lievitazione, cottura, filtraggio e aromatizzazione, i Sumeri producevano il “se-bar-bi-sag” (bevanda che fa vedere chiaro), ovvero la progenitrice della birra.
Gli Egiziani, tremila anni prima di Cristo, fabbricavano una birra di cereali chiamata “henqet”, differente dalla birra sumerica per l’assenza del processo di maltizzazione. Gli antichi romani non apprezzarono molto la birra che però era molto diffusa in Spagna, Gallia, Britannia e Germania. Proprio qui, durante il Medioevo, si perfezionò l’arte della fabbricazione, con l’introduzione di recipenti di rame per la fermentazione. Una vera e propriasvolta che diede il via, nei secoli successivi, alla produzione industriale della birra.


Dall’orzo al lievito
Per fare la birra si lascia macerare l’orzo in acqua per alcuni giorni fino alla germinazione: in questa fase si formano gli enzimi capaci di trasformare gli amidi in maltosio.
Successivamente si procede all’essiccazione e alla tostatura, che saranno effettuate a temperature diverse per ottenere le varie qualità di birra. Per la Lager si utilizza un’essiccazione delicata, mentre per le Ale, Bitter e Mild si essicca il malto con una leggera tostatura.
Si utilizzano lieviti Saccharomyces Cervisiae, a fermentazione alta, che agiscono fra i 16° C e i 22° C, per produrre le birre inglesi (Ale, Bitter, Stout); mentre i lieviti Saccharomyces Carlsbergensis, a bassa fermentazione, lavorano fra i 5° C e 10° C, e sono usati per produrre le Lager.
L’utilizzo del luppolo come ingrediente è antichissimo, ma la pratica di “luppolare” il mosto di birra nasce nel XIII secolo nelle abbazie, all’epoca i maggiori centri di produzione della bevanda.

 

il resto dell'articolo

http://www.coopfirenze.it/info/art_3772.htm

Fonte UniCoop Firenze

Settembre 2007

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.16

© 2002 - 2016 Tutti i diritti sono riservati. I marchi registrati appartengono ai rispettivi proprietari