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Birra - Il Salone delle stranezze

Il ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro (a sinistra) all'inaugurazione del sesto «Salone del gusto» a Torino

Con un mix dei gusti più diversi decolla il «Salone delle stranezze» Dai grissini alla tinca, ai formaggi che si sposano con il malto di birra, alla crema extravergine All'appuntamento del Lingotto i produttori abbinano il prodotto tradizionale all'innovazione

Dal pane e i grissini alla tinca, al vino ai frutti esotici delle Filippine. Dai formaggi al malto per la birra, alla crema di cioccolato al Cabernet. E, per le donne, anche una crema mani o uno shampoo all'olio extravergine di oliva. Ovvero, quando la tradizione si sposa con l'innovazione. Almeno dal punto di vista culinario. Sono questi alcuni esempi delle stranezze che si trovano al Salone del Gusto, aperto fino a lunedì nei padiglioni del Lingotto di Torino. Partendo dal pane e dai grissini di tinca, come spiega Rosaria Fabaro, titolare dell'omonima panetteria di Poirino, in provincia di Torino. «Abbiamo deciso di realizzare questi prodotti con la polpa della tinca, pesce tipico della nostra zona. Perché? Voglia di cambiare e rilanciare la tinca». Ma non solo: si producono anche grissini con asparagi di Santena e peperoni di Carmagnola. «Tutti prodotti tipici della zona» chiosa Rosaria Fabaro. Ma c'è anche chi fa tutto con il riso, dalla birra, alla farina per la polenta, alla grappa, ai frollini. E anche l'espresso, simile al caffè d'orzo ma un po' più dolce. «Si tratta di diversificarsi, di fare qualcosa che gli altri non fanno – spiega Gianmaria Melotti, titolare della riseria Melotti in provincia di Verona – Con la farina di riso si possono fare mille altri prodotti». Senza contare a tutti gli abbinamenti e le affinature dei formaggi. Ne è un esempio l'azienda Rivisindoli, che produce il Kerres, stagionato al malto di birra o alla trebbia di birra. «Sono prodotti un po' strani – ammette il produttore, Giovanni Del Giudice – ma non sono fatti per la grande distribuzione». Le Filippine lanciano invece una loro particolare sfida, con il vino alla frutta tropicale: Mango, Bignay e Duhat. «Con questi prodotti – spiega Marieta Lami dell'ambasciata delle Filippine – diamo da lavorare a diverse comunità e riusciamo a mantenere in vita queste varietà di alberi. Non vogliamo assolutamente fare concorrenza ai vini italiani. E poi produciamo il riso: queste coltivazioni sono importanti, per la geologia del nostro paese». Il rhum è solo di Cuba? Macché. «Anche perché la maggiore produzione è in Brasile – afferma Graziano Fecchio allo stand dei rhum da 5 continenti. Arrivano da tutto il mondo, anche dal Nepal». Poi ci sono i dolci. C'è chi ha fatto la ricotta candita, la crema di cioccolato alla birra e al vino Cabernet, senza contare le olive candite, realizzate da abbinare ai formaggi stagionati. Insomma, ce n'è per tutti i gusti. E c'è anche uno spazio per le signore. Perché l'olio si dimostra buono anche per i capelli e per le mani. Come conferma anche Franco Tamburino Frisari della Corte de' Orso di Maglie, in provincia di Lecce.

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Fonte La Provincia di Sondrio

Ottobre 2006

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.16

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