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Stop ad
alcolici e superalcolici nelle aziende
Da
oggi in Italia niente bevande alcoliche e superalcoliche nelle aziende
nell’orario lavorativo. E quindi neanche il bicchiere di vino nella pausa
pranzo. Questo per effetto della normativa 125/2001 che vieta la
somministrazione e il consumo di alcol per tutelare la sicurezza sul posto
di lavoro. Divieto che, bisogna precisare, coinvolgerà solo certe “attività
che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la
sicurezza, l’incolumità di terzi”come da articolo 8 comma 6 della Legge
131/2003. I settori più interessati - secondo la lista fornita dalla Prassi
srl, società leader nella consulenza alle imprese in materia di sicurezza
nei luoghi di lavoro, igiene degli alimenti, sistemi di qualità, tutela
dell’ambiente e formazione, a www.winenews.it - sono quello della
sanità (niente alcol per operatori sanitari, infermieri, medici e
farmacisti) e quello dei trasporti (autisti, ferrovieri, piloti, controllori
e tutti gli addetti al traffico), siano essi su gomma, rotaia, mare o cielo;
alcolici e superalcolici vietati anche per insegnati di scuole pubbliche e
private, compresi asili nido e materne.
“Bicchiere negato” anche a tutti gli addetti ad attività di estrazioni in
cave e miniere e a chi opera nell’edilizia e nelle costruzioni; solo acqua e
bevande analcoliche per tutte le professioni che comportano la dotazioni di
armi, come vigilanti e guardie giurate, e per coloro che maneggiano sostanze
potenzialmente pericolose, come gas tossici o esplosivi Stesso discorso
anche per chi vigila processi produttivi a rischio di incidente (come chi si
occupa della supervisione nelle catene di montaggio); coinvolte anche
professioni meno comuni come il tecnico di manutenzione degli impianti
nucleari. Incaricati di far rispettare la normativa, saranno i medici
competenti dell’azienda e i medici del lavoro dei servizi di prevenzione e
sicurezza negli ambienti di lavoro delle Asl: “le aziende in questo senso
non hanno nessun onere - spiega Lara Bacci, direttrice della Prassi (www.prassi-siena.it),
leader nella consulenza alle imprese in materia di sicurezza nei luoghi di
lavoro, igiene degli alimenti, sistemi di qualità, tutela dell’ambiente e
formazione, e punto di riferimento per la gestione integrata degli
adempimenti normativi che assiste oltre 2500 imprese nel territorio toscano
- ma si consiglia ai datori di lavoro di inviare una lettera da far
controfirmare ai dipendenti per informarli della legge”. In caso di
trasgressione, recita il testo di legge, le multe varieranno da 516 a 2.580
euro. Alcune grandi aziende, come la Fiat, per non sconvolgere troppo le
abitudini alimentari dei dipendenti, hanno pensato di distribuire bevande,
come birre analcoliche. Un provvedimento importante, rivolto alla sicurezza,
ma che potrebbe incidere non solo sugli usi dei lavoratori, ma anche sul
bilancio di chi produce e distribuisce le bevande.
Fonte wine
news.it
Ottobre
2006
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