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Buone nuove per i celiaci, c'è una birra del tutto priva di glutine I celiaci, che per evitare reazioni indesiderate, si sono privati per tanto tempo della birra. avranno presto la possibilità di rialzare i calici e brindarci sù. Una nuova birra proveniente dalla Finlandia che contiene un basso livello di glutine, la proteina che causa reazioni allergiche nei celiaci, sta arrivando nei pub irlandesi. La birra prodotta con malto è stata a lungo off limits per i celiaci a causa dell'alto livello di glutine in essa contenuto. Non era neanche possibile produrre una gluten-free beer dall'orzo, così i produttori dovevano mettere a punto delle birre che provenissero dal grano saraceno, miglio e granturco. Ma il birrificio finlandese Laitilian è arrivata con la Kukko Beer, e la bevanda è stata già garantita come un prodotto a marchio gluten-free. Un rappresentante della compagna afferma di aver ricevuto molte richieste da tutta Europa per questo prodotto, e sarà presto disponibile nella maggior parte dei paesi. Il contenuto di glutine nelle birro Kukko ammonta a meno di 0.31 milligrammi per 100 grammi e anche meno. Nelle birre Europee il contenuto è di norma compreso tra 2.5 e 50 milligrammi. Nicola Fiotti, ricercatore dell'Università di Udine ci fa sapere che: Ordeina gliadina e secalina sono tre delle proteine imputate di indurre una reazione infiammatoria nel tenue dei celiaci che nel lungo periodo può indurre la malattia che chiamiamo celiachia. (Aliment Pharmacol Ther. 2006 May 1;23(9):1307-14. Barley and rye prolamins induce an mRNA interferon-gamma response in coeliac mucosa. Bracken SC, Kilmartin C, Wieser H, Jackson J, Feighery C.) Parlare solo di gliadina è un arrotondamento del problema che ho cercato di lasciar passare, ma visto che il tuo referente dice che siamo poco introdotti alla materia tanto vale parlare chiaro. Non è una (o più) proteina(-e) che viene (vengono) introdotta(-e) con la birra o il pane e vanno a contatto con il tenue, ma solo polipetidi, visto che oltre alla digestione da pepsina, esiste anche una preventiva proteolisi da parte di un enzima dell'orzo. E' probabile che esistano varietà di orzo che hanno una maggiore o minore concentrazione di queste proteasi, ma al momento non mi è noto se ci sono dati pubblicati. E' importante quindi ricordare che è una famiglia di peptidi che genera la malattia, e per quel che ne sappiamo potrebbe essere che malattia e non malattia non siano ben separabili. Come succede per molte malattie complesse, la diagnosi è basata su criteri diagnostici/test/parametri che dipendono dalle evidenze e dalla tecnologia disponibile. La pretesa di diagnosticare una malattia sulla base di un solo anticorpo (che essendo MONOclonale si lega ad UNA sola catena polipetidica di una delle proteine che generano la celiachia) mi pare un po' forzata. Si rischia di lasciare fuori tutta una serie di polipeptidi ugualmente proinfiammatori, e quindi possibile causa di intolleranza. L'elisa infatti è mostruosamente sensibile ma anche mostruosamente specifico. Venendo poi alla malattia in se, vorrei chiarire che quello di cui si parla non è la diarrea o il ritardo di crescita o l'anemia: qui si tratta di prevenire un linfoma intestinale. I linfomi si sviluppano in completa assenza di sintomi premonitori, e probabilmente senza che la birra stessa dia disturbi. Da qui la mia prudenza, specie se accompagnata dalla diceria che se ne può bere quanta se ne vuole, perchè non ha glutine. Ti basta bere qualche birra in più e ti ritrovi punto e daccapo. Fonte Segnalazione Luglio 2006 |
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