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Bomber senza 'ine' tra i piedi


Uno mattina senza Roberta
Mascalzonate di Panorama del nr. 14 del 26 marzo 2004
SAPER BERE

Manuale della birra perfetta

 
di  Silvia Bombelli

2/4/2004  


L'effervescenza, la densità della schiuma, la temperatura giusta, i bicchieri più adatti. Come va spillata, come si versa, come scegliere le più adatte per aperitivi e per piatti forti... Le migliori etichette. I siti specializzati più informati.


 
Ottimi i vini millesimati e barriccati, ma cresce il numero di italiani che vuole bere birre anche selezionate.

La bevanda è antichissima, fu inventata dai Sumeri (e perfezionata dai Vichinghi), probabilmente per caso: a causa di una svista, in un orcio di cereali mal conservato i chicchi germinati avviarono spontaneamente la fermentazione alcolica.
Oggi il consumo di birra è in rapido aumento: ne bevono 64 italiani su cento, per un totale di 12 milioni e mezzo di ettolitri annui, secondo le ultime stime dell'Assobirra.
In cima alla classifica la Menabrea, la birra di Biella riconfermata campionessa mondiale delle bionde. E anche le enoteche più selettive ospitano corsi di degustazione di birre di varia provenienza, in testa belghe e australiane.
Tra i viaggi a tema più gettonati ci sono quelli monotematici che dalla Baviera alle Fiandre passano in rassegna i più antichi stabilimenti di produzione con museo annesso.
 
ACCOSTAMENTI CON I PIATTI
A restituire gloria a una bevanda per decenni, a torto, considerata un po' plebea sono stati i grandi ristoratori che hanno iniziato a proporre ricercati accostamenti con i piatti e barman famosi impegnati a selezionare rare etichette. Si è così conosciuta la giapponese Asashi, un'extra dry in confezione argento che accompagna elegantemente i sushi di Nobu come le selezioni di formaggi di Ducasse.
 
PRODUZIONE IN PROPRIO
Si sta anche diffondendo la cultura delle birreria con produzione in proprio, poche centinaia di ettolitri ottenuti con malto di prima qualità, e addirittura dell'home-made. Solo su internet si contano decine di siti (generalistici sulla birra: http://www.mondobirra.org/; http://www.assobirra.it/; fiera ufficiale della birra: http://www.pianetabirra.it/: produzione casalinga: www.deckard.it/beer.htm) che illustrano il miglior metodo per confezionarsi in casa la birra preferita da bere cruda, cioè non pastorizzata, per goderne tutti gli aromi. Un hobby che, come il gardening o il trompe-l'oil, richiede tempo e costanza.
 
SI COMINCIA CON L'ACQUA CALDA
Della birra bisogna sapere anzitutto che può essere prodotta facendo germinare in acqua calda cereali vari (dal riso all'orzo) per ottenere il malto da essiccare in forno e miscelare con lievito di qualità, Cervis o Carl, e acqua a basso tenore di sali.
 
EFFERVESCENZA ZERO
Aromatizzato il tutto con una manciata di fiori di luppolo, un'orticacea con potere aromatizzante e chiarificante, e lasciato riposare quanto basta perché si stabilizzi la fermentazione, si passa alla degustazione “a effervescenza zero”: in questa fase, versata la birra non deve presentare perlage (bollicine). Per il resto tutto è possibile secondo il tipo di birra scelta.
 
DENSITÀ DELLA SCHIUMA E PROFUMI
Quantità e densità della schiuma, per esempio, passano dall'abbondante semisolido della stout al minimal di una barley wine.
Lo stesso vale per i profumi, che dipendono dagli ingredienti, dal tipo di fermentazione e dalla maturazione. Lager e pils evocano fiori e frutta, le weizen banana, le ale inglesi mela cotogna, resina e carruba e le abbazia coriandolo e bergamotto. L'importante è assaporare con calma la bevanda.
 
COME SI VERSA
Le bottiglie vanno mosse il meno possibile e conservate al buio a temperatura costante, i bicchieri vanno inumiditi per diminuire l'attrito del liquido e consentire la corretta formazione della spuma, la versatura si effettua lentamente con il bicchiere inclinato da riempire fino a tre quarti per poi aumentare il flusso creando una schiuma compatta.
 
LA TEMPERATURA GIUSTA
E come un buon vino anche la birra ha bisogno di ossigenarsi. Qualche minuto tra stappatura e degustazione dà tempo agli aromi di sprigionarsi. Non di più, altrimenti la bevanda si ossida.
Sulla temperatura, poi, va sfatato il mito della bevanda ghiacciata: il freddo uccide gli aromi.
Le chiare leggere (pils, lager, blanche) vanno servite tra i 5 e i 9 gradi, tra 8 a 10 le bitter e le brown ale, 10 per una stout, 11 per strong ale e boppelblok.
E via salendo più le note aromatiche sono complesse. Fino ai 13 di una abbazia e i 14 di certe barley wine.

I BICCHIERI PIÙ ADATTI
Anche la forma del bicchiere è importante. Il tulipano standard impedisce alla schiuma abbondante di traboccare quindi si adatta alle pilz e alle lager. In versione senza piede e appena più stretto è adatto per le birre vivaci.
Nei tulipani grandi e panciuti si servono le birre corpose con una struttura di profumi complessa, ale e doppelbock. Le coppe esaltano le più aromatiche abbazia. Insomma, il boccale è meglio dimenticarlo, così come gli accostamenti casuali.
 
PER APERITIVI E TUTTO PASTO
Per una cena per intenditori non è il caso di offrire una birra a tutto pasto, nemmeno se è di ottima qualità. La Lambic belga rifermentata in bottiglia o botti di quercia è perfetta per aperitivi a base di salatini. La barley wine (gradazione minima 9%) si accoppia con i formaggi aromatici, le amarognole Irish e stout con ostriche e crostacei e le cream stout con dessert al cioccolato.
Con la pizza meglio una Vienna ambrata dal gusto morbido che non bisticcia con l'acidità del pomodoro; il pesce affumicato o il formaggio a media stagionatura vanno a nozze con la doppelbock.
Pasta con condimenti leggeri, pesce arrosto e insalate chiedono una bevanda d'accompagnamento discreta (pils) e con la cacciagione sono perfette tutte le scure. Con torte e dolci alla frutta il top è la Framboise Kriek, fermentata con lamponi e ciliegie per addolcirne il carattere.
 
COME VA SPILLATA
Da sapere per chi preferisce consumarla al bar che la birra va spillata a dovere secondo i disciplinari della migliore tradizione. I tipi di mescita si distinguono: alla belga, rapida con taglio della schiuma che esce dal bicchiere, o alla tedesca, mettendo il calice dritto sotto al rubinetto per una spillatura lentissima che regala una soffice corona circolare di schiuma piuttosto corposa e duratura.
Il barman butta il primo boccale di birra rimasto fermo nel tubo di collegamento con il fusto se la spina è rimasta ferma per oltre mezz'ora, così da eliminare eventuali eccessi d'aria e per garantire la corretta temperatura di servizio.

NUTRE O INGRASSA?
Il successo della birra è dovuto anche al profilo nutrizionale della bevanda: 34 calorie per 100 grammi, la metà rispetto al vino rosso e qualcuna in meno dei soft drink. Oltre all'acqua contiene maltosio e vitamine del gruppo B, calcio, fosforo e poco sodio (5 mg. per 100 grammi). Ecco perché i sostenitori della birra quale bevanda salubre sono tanti. Essendo un alcolico (da 3,5% delle lager a 9% delle barley), non andrebbero superati i 4 litri settimanali per gli uomini e i 3 per le donne. Per chi ha ancora sete restano le birre a basso tenore alcolico (1-3%) o le analcoliche (meno di 1%).

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