Viva la Birra... inviami una mail

Notizia

 

 

freccia.gif (89 byte) Iscriviti alla newsletter

freccia.gif (89 byte) Pagine Gialle della Birra

freccia.gif (89 byte) L'indice degli argomenti

Come si spilla la birra?

Come si degusta una birra?

Dossier Birra e Salute

logo

© 2002 - 2014 - Tutti i diritti sono riservati, è vietato copiare senza autorizzazione queste pagine.

info@mondobirra.org

L'indice delle notizie

 

 

 

Birrificio Lambrate - Quando la fantasia del mastro birraio fa la differenza

Il birrone ghiacciato. Oppure i birroni ghiacciati; ristoro voluttuoso dagli affaticamenti della calura o del lavoro. Un piacere, di norma; d’estate, spesso, una necessità. Le due cose non si escludono. Per gli amanti del genere, s’intende. La consuetudine meneghina dell’aperitivo, poi, per chi predilige i sentori del luppolo è l’ideale: all’imbrunire, una birra in compagnia degli amici riconcilia con il mondo. E cosa c’è, in tal senso, di meglio di un birrificio artigianale. Ne abbiamo scovato uno particolare. Si chiama Birrificio Lambrate, a pochi passi dalla stazione. La birra la producono in casa, nel retrobottega (che, in realtà, è un laboratorio produttivo d’alto livello). A prezzi contenuti è possibile pranzare o cenare pasteggiando a birra. Dalle 6 alle 20, poi, cibo gratis (ma consumazione obbligatoria) con l’happy hour. Solitamente, su prenotazione, il birrificio organizza visite guidate per scuole o università. Dieci persone per volta, al massimo, cui viene spiegato il percorso produttivo della birra; l’ebollizione, la maturazione, l’infustamento e l’imbottigliamento. Di tutto ciò ne abbiamo parlato con Giampaolo Sangiorgi, uno dei soci proprietari.

 

Ci racconti qualcosa del birrificio.

Abbiamo aperto nel ’96 con un impianto di circa 150 litri al giorno, nel giro di 3 mesi abbiamo preso un impianto da 500 litri al giorno, per poi passare a mille litri qualche hanno fa e, infine, ai duemila attuali. Facciamo 22 tipi di birra diversi, stagionali (birre fatte con acqua di fonte, di 3 gradi e mezzo, in estate, o da 9 gradi che facciamo solo a Natale) o occasionali. Realizziamo tutto nel nostro laboratorio di produzione, che si trova nel cortile del locale.

 

Che differenza c’è tra le birre che fate voi e quelle industriali?

La birra che produciamo noi non è né pastorizzata né filtrata. E’ naturale, e nell’arco del tempo subisce un’evoluzione di sapori. E’un prodotto molto delicato, come il latte, e il nostro chimico di laboratorio ha il compito di monitorare e mantenere alti gli standard.  

 

Quindi? Non mi ha detto se rispetto a quella industriale è più buona…

Beh, direi proprio di si…

 

Cos’ha di diverso?

Le birre che si comprano al supermercato, dal punto di vista delle qualità organolettiche, tendono ad essere inserite in parametri molto schematici. Insomma, più o meno hanno tutte lo stesso sapore. Il gusto che assume una nostra birra, invece, dipende dalla fantasia del birraio. Una semplice pilsner nostra ha tutta una serie di accorgimenti che la rendono distinguibile rispetto ad una birra industriale.

 

Le vostre birre migliori?

Quello dipende dai gusti del cliente. Posso dirle le più vendute e apprezzate.

 

Mi dica quelle, allora

La Sant’Ambroeus è la nostra birra in assoluto più venduta. Una chiara doppio malto, molto facile da bere, senza particolari cadenze su luppoli o malti particolari. Poi, c’è la Montestella: è una birra ad alta fermentazione, caratterizzata da una forte presenza di luppolo. E’ di bassa gradazione e molto beverina. E’ la birra che, di norma, chiede chi si affaccia per la prima volta al mondo delle birre artigianali. E’ molto richiesta anche la Lambrate. Una doppio malto dal sapore intenso e deciso, vagamente fruttato.

 

Ci parli del locale

E’ molto piccolo, di circa 70 metri quadrati, annesso alla produzione. Siamo aperti sette giorni se sette, anche a mezzogiorno.

 

Fate anche da mangiare?

Sia a pranzo che a cena. Serviamo, in particolare, piatti ricchi a base di carni cotte nel mosto della nostra birra o nella birra stessa.

 

Qualche piatto tipico?

Gli stinchi di maiale al forno cotti nella birra (il tipo di birra che usiamo non è mai lo stesso); il cosciotto di maiale intero (in genere per 4 persone, dato che si tratta di 3 chili di carne), anche questo cotto nella birra; e poi agnello, cervo e tutte le carni che si possono abbinare nella birra.

 

Veniamo ai costi: ad esempio, quanto la fate pagare una media chiara?

Non abbiamo diverse misurazioni. Serviamo solo il mezzo litro, a cinque euro. A prescindere dal tipo di birra.

 

E i piatti?

Siamo tra i dieci e i 14 euro per i secondi, (compreso il contorno e il coperto).

 

Il locale è molto piccolo. Riesce a contenere tutti i clienti?

Ci affacciamo su una piccola via poco trafficata, dove non c’è quasi passaggio di automobili, e la gente, spesso, sta fuori a bere.

Fonte Il Sussidiario

Luglio 2011

 Condividi

Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.20

© 2002 - 2016 Tutti i diritti sono riservati. I marchi registrati appartengono ai rispettivi proprietari