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Dossier Birra e Salute

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A destra Sergio Ormea con il figlio Gabriele a Roma alla Città del Gusto del Gambero Rosso premiato per la Birra dell'Anno 2006

 

 

 

 

 

Sergio Ormea con a sinistra Leonardo Di Vincenzo del Birrificio del Borgo e Giaguarino a Roma nell'edizione 2006 di BirRomania

 

 

 

 

 

Sergio Ormea a Roma con Lorenzo Dabove, in arte Kuaska

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Strada San Felice

 

Nanorò

 

 

Weizentea

Chi è Sergio Ormea - Birra Grado Plato - Vincitore al Mondial de la Biere 2010

Sergio Ormea

Conosciamo meglio Sergio Ormea che a Strasburgo il 23 Ottobre 2010 ha vinto la medaglia di platino con la sua Chocarrubica al Mondial de la Biere Edizione 2010 Rif Notizia di Cronache di Birra

Sergio Ormea inizia a far birra come Homebrewer nel lontano 1994, socio Unionbirrai prima come HB poi come produttore, nel maggio 2003 cambia lavoro e apre il birrificio con annesso brewpub a Chieri in provincia di Torino. Da subito si spinge nella produzione assecondando la sua fantasia e creatività che lo portano nel tempo a utilizzare materie prime nuove per le birre (castagne per la S. Felice, miele di tiglio per la Melissa, carruba per la Chocarrubica). Partecipa a vari eventi e manifestazioni, tra cui il Salone del Gusto e Artebirra Pasturana. Ma non mancano manifestazioni in centro Italia (Birromania a Roma nel 2006) e la creazione di un evento unico Le birre del Pesce con chiaro riferimento alla consuetudine legata al primo aprile, rassegna delle migliori birre “pazze” d’Italia. Con l’aumento delle richieste alla fine del 2008 aumenta la necessità di spazio e trasferisce la produzione nella sede di Montaldo Torinese, potenziando le capacità di stoccaggio.

Nel Marzo del 2004 lo intervistammo quando ancora era poco noto e alla domanda "Come è nata in Lei la passione per la birra, il noto germe della birra?" ci rispose "La passione per la produzione casalinga di birra è una delle conseguenze della mia personalissima lotta all’alienazione, un modo per ricomporre mazzinianamente pensiero e azione o, se vogliamo, teoria e prassi. Scherzi a parte, sono una persona curiosa e con una certa predisposizione per la manualità. Poi per il resto siamo nelle mani del caso …." e invece quando gli chiesimo del mondo della birra artigianale italiana, ci disse "Complessivamente ho un’ottima opinione del mondo della birra artigianale, non foss’altro per la serietà, la competenza e la passione che lo contraddistinguono. L’ideale per rendere i consumatori più consapevoli delle differenze radicali che esistono tra birra artigianale e industriale sarebbe  poter disporre dei mezzi che le multinazionali hanno e noi no. Purtroppo dobbiamo far fuoco con la legna che ci troviamo, e non è molta. Ritengo fondamentale, in termini generali, il discorso sulla qualità e questo a prescindere dalla suddivisione tra birre industriali e artigianali. Sono convinto che il mondo birrario artigianale avrebbe soltanto ritorni vantaggiosi se il consumatore medio fosse consapevole del fatto che non esiste la birra (identificata con la lattina dell’Heineken) ma le birre, che ci sono birre industriali indecenti ma anche eccellenti. Parallelamente il fenomeno dei micro non deve essere una tendenza solo modaiola ma costruita su solide fondamenta qualitative. Il mercato è variegato ma il consumatore è sempre più consapevole ed esigente: tenendo la barra ferma sulla qualità il tempo non potrà che giocare a nostro favore." Aggiungiamo noi, parole sacrosante!!!

Nel mese di Agosto 2006 due birre di Sergio partecipano pure al GBBF, Great British Beer Festival www.gbbf.org a Londra, la Strada San Felice e la Melissa colpiscono i partecipanti ed insieme alle sue sorelle italiane, fanno il tutto esaurito.

Lorenzo Dabove, in arte Kuaska che guidava la delegazione italiana al GBBF diceva del Grado Plato:

"Assalite le Grado Plato con la Strada San Felice che ha stupito tutti (una birra alle castagne di otto gradi, non ci credevano) e con la Melissa ricercata specie dalle donne, ma apprezzata pure dagli uomini. Un vero plauso a Sergio Ormea e al figlio Gabriele per aver sfoderato una Sticher eccezionale, con i controfiocchi (hanno assistito in prima fila al mio tasting toccando con mano l'apprezzamento e il gradimento di un parterre di prim'ordine)"

E a proposito di Kuaska e Sergio Ormea, Lorenzo nel 2006 si assunse pubblicamente parte della paternità della Sticher: "l'idea feconda è nata su suo suggerimento durante "Cheese 2005". Un altro padre putativo è Michele Santi. Si spera che dopo queste scabrose rivelazioni da rotocalco l'onorabilità della Sticher non abbia troppo a risentirne...."

Uno dei progetti che Sergio ha perseguito da sempre è la Birra di Chieri, dalla terra al Bicchiere. Nel suo sito c'è scritto: "Da quando, per la prima volta nel 1994, il birraio del "Grado Plato" Sergio Ormea si maltò in casa l'orzo per produrre la sua prima "all grain", l'idea di produrre una birra veramente radicata in tutte le sue materie prime al territorio di Chieri non lo ha più abbandonato. L'occasione propizia per concretizzare questo vecchio progetto è nata dall'incontro con il prof. Alberto Caudana, insegnante presso l'Istituto Agrario ex-Ubertini (ora Istituto Vittone di Chieri) e all'Università di Asti. Il prof. Caudana, appena reduce da un'esperienza, si è dimostrato sin da subito entusiasta del progetto. Grazie alla disponibilità dimostrata dai responsabili dell'Istituto Bonafous-Città di Torino è stato possibile coltivare le materie prime all'interno dell'estesa proprietà dell'Istituto. L'Istituto Bonafous-Città di Torino è situato in una posizione incantevole tra le colline dei Comuni di Chieri, Pino torinese e Pecetto. Al suo interno vi sono, tra l'altro, vigneti, una cantina per vinificazione, frutteti con varietà antiche, serre per coltivare i fiori destinati alla città di Torino, campi per semine sperimentali, addirittura un lago... Con il coinvolgimento attivo degli studenti si sono tenuti incontri in cui si è approfondita la parte tecnico-teorica relativa alle materie prime, il processo di maltazione, la saccarificazione e la fermentazione del mosto, fino alla maturazione del prodotto finito. Quella che inizialmente pareva una sfida dai molti punti interrogativi si è dimostrata, mano a mano che i problemi insorti lungo il percorso venivano superati, un'avventura esaltante e con un epilogo quasi da fiaba.

Dalla prima fase, la semina dell'orzo svolta nel lontano marzo 2005 (il 5 si pianta il luppolo e il 16 l'orzo) si arriva ad aprile 2006 con la Sticher spillata dal fermentatore e presentata al pubblico. Potete vedere la storia di questa birra in questo link

Nel mese di Ottobre 2008 lo intervistiamo a Torino al Salone del Gusto la sua Chocarrubica con carrube siciliane già aveva creato un grande interesse nei frequentatori del Salone, come lui stesso ci dice ed era l'occasione anche di parlare del progetto Nanorò che concorre a finanziare la costruzione di un mercato coperto a Nanorò in Burkina Faso (Africa Occidentale). Come lui stesso ci dice il leggero affumicato rimanda al fuoco sempre acceso dalle donne di Nanorò per bollire il mosto. Vedi le immagini qui

Video Intervista realizzata durante il Salone del Gusto 2008

Adesso per Sergio dopo i vari riconoscimenti conseguiti in giro per l'Italia giunge un premio di caratura internazionale. Giunto alla seconda edizione in Europa, il Mondial de la Biere www.mondialbierestrasbourg.com l'anno scorso aveva premiato il birrificio Croce di Malto di Alessio Selvaggio, auguri a lui e ripercorriamo i suoi successi e le birre che produce.


I riconoscimenti ricevuti nei vari concorsi in giro per l'Italia

Artebirra Pasturana 2009

La Spoon River giunge 11-esima nella votazione della giuria

Artebirra Pasturana 2010

La Spoon River giunge 5° nella votazione popolare

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Unionbirrai

Birra dell'anno 2006 (foto a destra della premiazione)

Sveva prima classificata nella categoria Birre a bassa fermentazione < 14 plato

Strada San Felice seconda classificata nella categoria Birre ad alto grado zuccherino/alcolico (oltre 20 plato / 8 Alc Vol)

Birra dell'anno 2007

Chocarrubica prima classificata nella categoria Birre con altri cereali

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Associazione Degustatori di Birra - Campionato Italiano Birre Artigianali

Edizione 2007

Sveva terza nella categoria Lager - Pils

Edizione 2008

Melissa seconda nella Categoria "Abbazia, Belgian Strong Ale, Dubbel, Tripel”

Sticher terza nella categoria “Pale-Ale, APA, Bitter, IPA,Ddouble IPA, Ale (anglosassoni)”

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Slowfood - Guida Birre d'Italia

Edizione 2009 - Birre a 5 Stelle

Sveva

Chocarrubica

Strada San Felice

Edizione 2010 - 2011 - Birra Top

Strada San Felice

Chocarrubica

Sticher


Le birre in produzione

Sveva

Birra chiara, (Alc. 4,9%), ispirata alle lager bavaresi. È una birra beverina che si assapora a grandi sorsate perché i toni caldi e dolci del malto ben si equilibrano con l’amaro del luppolo. Si abbina con tutte le portate di sapore non particolarmente pronunciato.

Spoon River

Birra ambrata di malto d'orzo ad alta fermentazione (Alc. 6% circa). Ha un delicato profumo erbaceo e floreale, il sapore è complesso, avvolgente e con un buon corpo. E' una birra che si presta tanto ad assecondare una buona conversazione quanto ad accompagnare a tutto pasto i piatti più svariati dai primi alle carni.

Melissa

Birra doppio malto al miele, di colore dorato ad alta fermentazione (Alc. 6,7%). E' una birra piacevolmente non amara ma neppure dolciastra che scivola sul palato senza resistenze. Si sposa molto bene con i dolci.

Strada San Felice

Birra di castagne, ambrata, prodotta a bassa fermentazione (Alc. 8.% circa). Il sapore e l'aroma di castagne sono il tratto distintivo di questa birra originale. Si accompagna ai cibi mediamente saporiti della cucina autunno-invernale.

Chocarrubica

Originalissima birra prodotta con carrube, avena e fave di cacao. Di colore scuro impenetrabile, ha un cappello di schiuma che ricorda il cioccolato al latte. La grande quantità di avena gli conferisce una cremosità quasi da tazza di cioccolata fumante mentre il discreto tenore alcolico (7% alc.) rimanda al ripieno di un Cuneese al liquore. Si abbina ai dessert ma anche ai formaggi stagionati.

Nanorò

Questa birra concorre a finanziare il progetto del Comune di Chieri per la costruzione del mercato coperto a Nanorò in Burkina Faso. Birra chiara al miglio, non limpidissima perchè non filtrata, ha un piacevole affumicato che vorrebbe rimandare al fuoco acceso dalle donne di NANORO' per bollire il mosto. Il sapore è nuovo ma rimanda ad un tempo antico, mentre bassa gradazione alcolica e taglio finale secco la rendono dissetante anche nelle giornate più calde.

Sticher

Birra dalla doppia originalità: è la prima birra italiana a trarre ispirazione dalla “Sticke” di Dusseldorf ed è anche la prima birra piemontese le cui materie prime furono in origine prodotte e trasformate sul suo Territorio. Presentata al GBBF di Londra nel 2006 ha un colore rame ossidato, un discreto tenore alcolico (Alc.6.5%), un sapore altalenante tra il dolce del malto e l’amaro del luppolo, un aroma delicato, compatto e grande cappello di schiuma, un piacevole e persistente retrogusto amarognolo. E’ una birra decisa, pensata per accompagnare i piatti robusti della tradizione culinaria piemontese, dal fritto misto agli arrosti, dai bolliti con le salse fino alla “bagna cauda”.

Weizentea

Una birra particolare, dal concetto "internazionale". Unisce le birre di tradizione tedesca a base di malto di frumento con il tè cinese ed i luppoli americani. Molto fresca e dissetante, di bassa gradazione (Alc. 4,5% Vol), si abbina molto bene ai piatti della cucina estiva.

Stand Grado Plato al Salone del Gusto 2006

Alcuni riferimenti ripresi da Inbirrerya e Cronache Di Birra

Fonte Redazionale

Ottobre 2010

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Ultimo Aggiornamento: 04/01/2016 11.19

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